Nella puntata precedente ci siamo
imbattuti in una situazione paradossale: la via De Angelis, una sorta di fiume
carsico del tessuto urbano milanese, una strada che scompare nel nulla …
Già: ma per quale ragione? I signori
Domenico Buffa ed Emilio Brusa, primi firmatari - rispettivamente – dei
Comitati di Via De Angelis e di Via Val Cismon, ci raccontano una storia che a
tratti assume i colori dell’inverosimile.
Sino al 1969 l’ultimo tratto di
via De Angelis – da via De Gasperis verso viale Suzzani – era … l’alveo del Seveso! Quando l’anno successivo il fiume fu deviato nella
tombinatura, il tratto fu ricoperto; ma restò proprietà del demanio dello Stato
e quindi senza opere di urbanizzazione, come sarebbe accaduto ove fosse appartenuto
al demanio comunale. A quell’epoca comunque l’incrocio tra le vie De Angelis e
De Gasperis era aperto e percorribile, ancorché non asfaltato.
Nel 1998 la convenzione tra il
Comune di Milano e l’impresa Residenza della Magnolia spa contemplava anche il
prolungamento di via De Angelis, previa verifica dell’idoneità della soletta
che ricopre la tombinatura del Seveso. Questi lavori in realtà non iniziarono
mai; nello stesso tempo 2 Hotels, che apparentemente avevano stipulato con il
demanio statale un contratto di affitto in contrasto con la convenzione
anzidetta, provvidero a sbarrare con un cancello l’ultimo tratto della strada,
che in tal modo veniva ad essi riservato in esclusiva.
Buone notizie nel 2008, quando il
cancello viene rimosso, in quanto gli alberghi non sono più interessati al rinnovo
del contratto di affitto e l’amministrazione dello Stato si dichiara
disponibile a vendere al Comune il tratto tanto discusso. Fine dei guai? Per
nulla: il Comune evidentemente non aderisce, ed anzi provvede a disporre una
serie di grossi blocchi di cemento per impedire il passaggio lungo il percorso “ovvio”
… appunto perché privo delle indispensabili opere di urbanizzazione!
Una situazione apparentemente
circolare, e in quanto tale destinata ad essere senza fine. A meno che l’avvenuto
inserimento di tali opere nel Progetto Niguarda, in seguito al sopralluogo da
parte di funzionari comunali, conseguente alll’energica azione dei Comitati e del
Consiglio di Zona 9, non sia foriero di buone notizie.
Staremo a vedere.
Milano, 4 luglio 2012 Claudio
Conti
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