mercoledì 20 giugno 2012

A PROPOSITO DEL SEVESO


La figura precedente è l’elaborazione di un grafico costruito da un cittadino esemplare di Zona 9, il sig. Emilio Brusa. Questi, ormai da diversi anni, si è impegnato in una impresa inizialmente solitaria, che è quindi sfociata in un Comitato (CSES: Comitato Stop Esonda Seveso).
Il grafico, assai meglio dei tantissimi documenti che sono stati scritti sull’argomento, permette a chiunque di cogliere immediatamente il nocciolo del problema.
Il Seveso ha una portata non inferiore a 140 mc/sec fino alle estreme propaggini di Via Ornato, dove si interra (o viene “tombinato”, come si dice in gergo), infilandosi in un imbuto che nel punto di maggiore strozzatura – sotto piazzale Istria – si riduce a 30 mc/sec. Dove finiranno, in caso di precipitazioni abbondanti o eccezionali,  i 110 mc/sec non “ammessi”? I cittadini di Milano lo sanno ahimè benissimo per esperienza: tra il 1920 ed il 1970 il Seveso ha esondato 5 volte, delle quali la più grave nel 1951; tra il 1971 ed il 2000 30 volte e nel solo anno 2010 ben 8 volte: un record che indurrebbe a pensare ad un radicale peggioramento della situazione. Inoltre piazzale Istria, insieme a tutte le aree adiacenti, non è un lembo di “terra incognita”; bensì un punto critico e rilevante nel tessuto della nostra città.
Il sig. Brusa ha raccolto con passione in questi anni una documentazione imponente, che il Blog di CCM intende portare nei prossimi giorni a conoscenza dei cittadini, almeno nelle linee essenziali. Qui mi limito – per ora – ad alcune considerazioni introduttive.
II fiume Seveso anticamente scorreva molto più ad Est di Milano rispetto all’alveo odierno; ma, intorno all'anno 500 d. C. è stato deviato per fornire acqua alla Mediolanum di allora, assumendo la denominazione di Gran Sevese (attuale Via Monte Napoleone, San Babila, Via Larga, ecc.). Successivamente quest’ultimo è stato  poi ridotto e utilizzato solo come rete fognaria.  Attorno all’anno 1150 ha subito una seconda deviazione più esterna per fornire acqua alla Fossa Interna (Naviglio navigabile: attuale Via Fatebenefratelli, Via Senato, Via Visconti di Modrone, ecc.). Terza ed ultima deviazione nel 1780 circa, quando è stato costruito il Redefossi, ancora più esterno (attuale Linea Ecopass - Area C), quale canale di scarico delle piene della Fossa Interna che è stata poi successivamente tombinata.

Oltre al numero di esondazioni, e a quello delle deviazioni subite, il Seveso vanta anche un triste primato negativo: l’inquinamento delle sue acque. In Europa è uno dei 3 corsi d’acqua definiti come “fiumi neri”: un primato di cui difficilmente possiamo sentirci orgogliosi.
Nei prossimi giorni, con l’aiuto del sig. Brusa, cercheremo di gettare un poco di luce su questa inquietante realtà.
Milano, 20 giugno 2012                                                 Claudio Conti

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