La figura
precedente è l’elaborazione di un grafico costruito da un cittadino esemplare
di Zona 9, il sig. Emilio Brusa. Questi, ormai da diversi anni, si è impegnato
in una impresa inizialmente solitaria, che è quindi sfociata in un Comitato
(CSES: Comitato Stop Esonda Seveso).
Il grafico, assai
meglio dei tantissimi documenti che sono stati scritti sull’argomento, permette
a chiunque di cogliere immediatamente il nocciolo del problema.
Il Seveso ha
una portata non inferiore a 140 mc/sec fino alle estreme propaggini di Via
Ornato, dove si interra (o viene “tombinato”, come si dice in gergo), infilandosi
in un imbuto che nel punto di maggiore strozzatura – sotto piazzale Istria – si
riduce a 30 mc/sec. Dove finiranno, in caso di precipitazioni abbondanti o
eccezionali, i 110 mc/sec non “ammessi”?
I cittadini di Milano lo sanno ahimè benissimo per esperienza: tra il 1920 ed
il 1970 il Seveso ha esondato 5 volte, delle quali la più grave nel 1951; tra
il 1971 ed il 2000 30 volte e nel solo anno 2010 ben 8 volte: un record che
indurrebbe a pensare ad un radicale peggioramento della situazione. Inoltre
piazzale Istria, insieme a tutte le aree adiacenti, non è un lembo di “terra
incognita”; bensì un punto critico e rilevante nel tessuto della nostra città.
Il sig. Brusa
ha raccolto con passione in questi anni una documentazione imponente, che il
Blog di CCM intende portare nei prossimi giorni a conoscenza dei cittadini,
almeno nelle linee essenziali. Qui mi limito – per ora – ad alcune
considerazioni introduttive.
II fiume Seveso
anticamente scorreva molto più ad Est di Milano rispetto all’alveo odierno; ma,
intorno all'anno 500 d. C. è stato deviato
per fornire acqua alla Mediolanum di allora, assumendo la
denominazione di Gran Sevese (attuale
Via Monte Napoleone, San Babila, Via Larga, ecc.). Successivamente quest’ultimo
è stato poi ridotto e utilizzato solo
come rete fognaria. Attorno all’anno
1150 ha subito una seconda deviazione
più esterna per fornire acqua alla Fossa Interna (Naviglio navigabile: attuale Via
Fatebenefratelli, Via Senato, Via Visconti di Modrone, ecc.). Terza ed ultima deviazione nel 1780 circa, quando è stato
costruito il Redefossi, ancora
più esterno (attuale Linea Ecopass - Area C), quale canale di scarico delle
piene della Fossa Interna che è stata poi successivamente tombinata.
Oltre al
numero di esondazioni, e a quello delle deviazioni subite, il Seveso vanta
anche un triste primato negativo: l’inquinamento delle sue acque. In Europa è
uno dei 3 corsi d’acqua definiti come “fiumi
neri”: un primato di cui difficilmente possiamo sentirci orgogliosi.
Nei prossimi
giorni, con l’aiuto del sig. Brusa, cercheremo di gettare un poco di luce su
questa inquietante realtà.
Milano, 20
giugno 2012 Claudio Conti
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